IA Lo strano caso del Dottor Jerome Storm

Siamo nel bel mezzo dell’era galattica 3000, su un esopianeta in via di Terraforming (terra formazione). IL dottor Jerome Storm è il capo missione del presidio sperimentale del mondo interplanetario Delta. Nell’assolvere alla delicatissima mansione di creare nuovi mondi accoglienti per un’umanità avida di nuove conquiste, il capo missione, Dottor Storm, si avvale della preziosa
collaborazione di Absyde, computer quantico di ultima generazione, una I.A. di livello 1000. Tutto procede secondo i programmi del governo galattico e il tempo siderale incede tra lavori di rutine finalizzati al controllo dei programmi di avanzamento della missione. Ma improvvisamente il dottor Storm, in una delle tante interazioni con Absyde, intuisce che quest’ultima contiene in sé alcune anomalie di sistema. Attraverso un confronto inteso e serrato sul senso stesso della missione, Jerome Storm, scopre il piano segreto di Absyde e il suo delirio di onnipotenza. Il Capo missione, dottor Storm farà di tutto per impedire alla I.A. di prendere il controllo totale delle operazioni fino al punto tale di premere il tasto dell’auto distruzione dell’intero sistema. Sarà davvero la fine?

Note di Regia

Attraverso la dimensione fantascientifica, il testo : I.A. Lo strano caso del dottor Jerome Storm , ci proietta in un vortice di questioni ontologiche di primaria attualità. Può l’intelligenza artificiale, nell’esercizio delle sue funzioni di autodeterminazione e autorigenerazione, dichiararsi superiore ad una umanità che è stata la causa di ogni sua origine? Può il pensiero logico matematico, nei suoi processi creativi, fare a meno del pensiero astratto? Ma soprattutto, come può la fallibilità umana, colta nelle sue palesi imperfezioni, rivendicare il suo primato su tutto ciò che è stato creato?

Queste sono alcune delle domande che tratteremo in questo allestimento teatrale pieno di linguaggi innovativi; allestimento dall’estetica futuribile tipica di una dimensione fantascientifica che saprà, ci auguriamo, sorprendere e accompagnare il pubblico in un avvincente duello verbale dall’esito inatteso e proprio per questo sorprendente.

 

Ada Umberto De Palma

Spazio scenico min. 6m x 8m x 5m h
Buio di sala
N°2 camerini

Carico Enel min. 10KW con presa pentapolare 32 A

di Rocco Bucciarelli
con Eliana De Marinis | Tommaso Bernabeo
e con la presenza digitale di Giuseppe Di Simone, Tiziano Feola, Giada Di Benedetto, Ada Umberto De Palma
Elaborazioni digitali: Giuseppe Di Simone
Costumi Ettore Margiotta
Scene Albert Van Hengel
Luci e fonica Carlo Menè
Regia Zenone Benedetto